
Chianti Colli Senesi al Vinitaly 2025
Ottimismo e Nuove Opportunità per il Vino Italiano
Vinitaly è sempre Vinitaly. Nonostante l’interesse iniziale suscitato da Prowein a Düsseldorf infatti, è Vinitaly si conferma l’evento centrale per il vino italiano. Come sottolinea Cino Cinughi De Pazzi, presidente del Consorzio Chianti Colli Senesi: “Il Prowein Düsseldorf non è riuscito a imporsi come sperato e a conferma di ciò, molti stanno già pianificando il ritorno a Verona il prossimo anno.” E anche nonostante le difficoltà legate ai dazi, il vino italiano continua a essere apprezzato, soprattutto nei mercati del lusso. Cinughi osserva: “Di certo gli Stati Uniti sono ancora un mercato chiave per noi, perchè rappresentano circa il 25% delle nostre esportazioni. E anche se i dazi hanno ridotto la nostra competitività, non credo che il mercato americano sparirà, perché per gli Stati Uniti il vino italiano è tutt’ora uno dei simboli del lusso legato al Made in Italy ed è quindi irrinunciabile”. Vero è che alla resa dei conti, la qualità del vino italiano resta un elemento distintivo, capace di attrarre i consumatori anche in tempi di difficoltà economica. “Il nostro vino è apprezzato in tutto il mondo per la sua indiscutibile qualità e continueremo a promuoverlo con determinazione, a dispetto di dazi o di altri dannosi ostacoli” – continua Cinughi, ribadendo l’impegno del settore nel promuovere l’eccellenza italiana.
2024: Un ottima annata
Un impegno che si riflette anche nell’ottimismo per la qualità dell'annata 2024, della quale Cinughi non può' che dirsi soddisfatto. “Per quanto riguarda i vini a marchio Chianti Colli Senesi, abbiamo assistito a una buona annata, con vini strutturati che possiedono un potenziale davvero interessante. Con questo potenziale nelle nostre cantine, possiamo essere ottimisti per i risultati che ci riserverà il prossimo anno sui mercati.” E rispetto ai mercati futuri, oltre a quelli consolidati come gli Stati Uniti, una particolare attenzione si rivolge a quelli asiatici. “Abbiamo registrato un grande interesse da paesi come la Cina e il Giappone, che stanno diventando sempre più rilevanti per il nostro vino – dice Cinughi - Anche se non potranno sostituire completamente il mercato americano, rappresentano comunque nuove opportunità di crescita”, afferma, sottolineando come questi sbocchi economici emergenti stiano già contribuendo a diversificare le prospettive del settore. Facendo i conti e nonostante le difficoltà, il panorama del vino italiano si conferma quindi capace di reagire. Forte della sua solida base di qualità e aperto ora come non mai verso nuove piazze commerciali, l’industria vinicola italiana appare pronta a consolidare il suo ruolo da leader a livello internazionale, mantenendo vive le sue tradizioni e puntando con ottimismo verso il futuro.