Appena conclusa la cinquantunesima edizione del Vinitaly 2017 - Verona dal 9 al 12 Aprile 2017 - e per il Consorzio Chianti Colli Senesi è tempo di bilanci su un evento che oramai è divenuto un appuntamento annuale irrinunciabile, sia per prestigio che per visibilità a livello internazionale. Ancora una volta ha vinto la formula dell'unione, quella che ha visto lavorare fianco a fianco in un'area dedicata, adiacente a quella del Chianti, le tre sottozone Consorzio Chianti Colli Senesi, Chianti Colli Fiorentini e Chianti Rufina, in uno spazio espositivo aperto e condiviso, riunendo sotto il cappello rosso del Chianti tutto lo stile e lo spirito di questo incredibile territorio, che con i suoi vini e le sue diverse identità, è sempre capace di evocare l'idea dell'eccellenza e della bellezza della Toscana, da sempre rinomata meta di un turismo amante dello stile e del bien vivre.
“Abbiamo partecipato a questa edizione di Vinitaly - afferma Cino Cinughi de Pazzi, Presidente del Consorzio Chianti Colli Senesi - certi che l'unione delle nostre peculiarità chiantigiane e dei nostri tratti distintivi possa essere l'unica risposta valida ed efficace per affrontare il mercato. Sebbene le nostre sottozone siano tra loro molto diverse, esiste comunque un filo comune molto importante che ci lega e ci riunisce tutti in un'area Chianti fatta da identità ben delineate e territori molto particolari, ma uniti da finalità e energie comuni, il cui risultato non potrà che essere quello di una maggiore coesione e visibilità su un mercato sempre più esigente e difficile”. Buono poi l'afflusso dei visitatori, con discreti risultati per quanto riguarda il pubblico dei consumatori che hanno dimostrato il loro apprezzamento, sia per la presenza di operatori specializzati provenienti soprattutto dall'Est Europa e dall'Olanda.
"Abbiamo avuto diverse interessanti contatti presso il nostro stand, anche se ci siamo accorti dell'assenza di molti buyers provenienti dal Nord Europa, che probabilmente hanno preferito il ProWein di Dusseldorf, una fiera certamente geograficamente a loro più vicina, aperta solo agli operatori specializzati e sempre più ricca in termini di offerta enologica di aziende italiane - continua Cinughi. "Ad ogni modo, forti delle vendemmie 2015 e 2016, due annate più che positive, a differenza di quella del 2014 che a causa delle condizioni meteo non proprio favorevoli ha provocato un certo ribasso nel prezzo dello sfuso, possiamo adesso dirci soddisfatti, sia per quanto riguarda l'andamento dei mercati, sia per le buone potenzialità che il nostro marchio sta dimostrando di avere in termini di appeal sui consumatori e di rapporto qualità prezzo. Per questo infatti speriamo di poter trasformare i contatti che abbiamo avuto in ulteriori sbocchi commerciali, contribuendo così a far crescere il prestigio del nome Chianti in tutto il mondo"